Ecomuseo della Resistenza

naugurato nel 2000, l’ecomuseo offre la possibilità di percorrere i sentieri partigiani e narra, attraverso l’esposizione permanente ospitata dal Centro Visitatori, il contributo portato dalla popolazione della bassa Val di Susa e delle Valli di Lanzo alla Resistenza. Il Col del Lys era infatti un punto strategico di collegamento, controllato dai partigiani della 17a Brigata Garibaldi; il 2 luglio 1944 i nazifascisti, dopo averli accerchiati, ne catturarono, torturarono e trucidarono 26. Sul piazzale, dal 1955 un monumento ricorda i 2024 caduti delle Valli di Lanzo, Susa, Sangone, Chisone.

Sorge a pochi passi dalla fossa comune in cui gli abitanti del posto sepellirono i ventisei partigiani orrendamente massacrati il 2 luglio 1944.L'ecomuseo, aperto dal 25 aprile all'8 settembre, offre una serie di strumenti utili a comprendere la caratteristiche dei luoghi in cui si sono svolti i fatti e il contesto storico in cui la vicenda si è svolta. Al Colle del Lys, a tutt'oggi, nella prima domenica di luglio l'eccidio è ricordato non solo attraverso una cerimonia formale, ma con attività educative che hanno coinvolto, educandoli alla pace, centinaia di giovani.

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